Posti di assistenza aziendali presso microstrutture > contributi per datori di lavoro
Descrizione generale
La Provincia sostiene datori di lavoro (privati e pubblici) che creano microstrutture all'interno delle proprie aziende o che acquistano posti di assistenza nelle microstrutture già esistenti per i figli e le figlie dei proprio dipendenti.
Entità dell'agevolazione:
- 50 per cento sulla spesa ammessa a carico del datore di lavoro;
- maggiorazione di 5 punti di percentuale (quindi 55 per cento), per chi è in possesso del certificato „audit famigliaelavoro“;
- Stipulare un'accordo con la cooperativa sociale che gestisce il servizio alla prima infanzia, per acquistare un posto di assistenza in una delle microstrutture accreditate;
>> tutte le microstrutture in Alto Adige - Realizzazione di una microstruttura all'interno delle strutture aziendali, rispettando gli Standard qualitativi per i servizi di assistenza alla prima infanzia
La domanda per la concessione del contributo è composta quanto segue:
- domanda con apposita modulistica;
- copia dell'accordo stipulato tra datore di lavoro ed ente gestore del servizio scelto;
La domanda per un contributo integrativo durante l'anno di competenza è composta quanto segue:
- domanda con apposita modulistica;
- copia del nuovo accordo stipulato oppure preventivo redatto dall'ente gestore dal quale emerge la spesa presunta;
Alla domanda di liquidazione del contributo a partire dal 2024 si allega i seguenti documenti:
- domanda con apposita modulistica;
- elenco di tutte le fatture ed eventuali note di credito a carico del datore di lavoro con indicazione delle ore di assistenza fatturate per il rispettivo anno di riferimento e della quale risulta che tali fatture sono state effettivamente pagate, redatte sul modulo predisposto dall'Agenzia per la famiglia;
Alla domanda di liquidazione del contributo fino al 2023 si allega i seguenti documenti:
- domanda con apposita modulistica;
- una dichiarazione rilasciata dall’ente gestore del servizio di assistenza all’infanzia contentente:
- la lista delle fatture emesse a carico del datore di lavoro nell’anno di riferimento, con la dichiarazione che tali fatture sono state effettivamente saldate;
- la lista delle fatture emesse e l’importo totale posto a carico delle famiglie utenti del servizio;
- breve relazione sull’andamento del servizio utilizzato, con la valutazione degli effetti economici rilevati in azienda;
- 50 per cento della spesa a carico del datore di lavoro;
- ogni domanda di concessione è sottoposta all’imposta di bollo di euro 16,00, a meno che il richiedente non sia esonerato (barrare motivo di esenzione sul modulo di domanda);
- Legge Provinciale 17 maggio 2013, n. 8, art. 16 (Microstrutture e servizi diurni aziendali per bambini e bambine)
- per domande a partire dal 2024: Delibera della Giunta Provinciale 21 novembre 2023, n. 1027 - Criteri per la concessione di contributi a datrici e datori di lavoro per posti di assistenza aziendali presso microstrutture
- per domande fino al 2023: Delibera della Giunta Provinciale 3 ottobre 2017, n. 1054 - Criteri per la concessione dei contributi per microstrutture aziendali e l’acquisto di posti bambino presso servizi analoghi
- Decreto del Presidente della Provincia 21 novembre 2017, n. 42 - Standard qualitativi per l’attività pedagogica nei servizi di assistenza alla prima infanzia
- Delibera della Giunta Provinciale 4 settembre 2018, n. 876 - Criteri per il finanziamento dell’assistenza fuori provincia nei servizi di assistenza alla prima infanzia
Codice unico di progetto (CUP)
Disciplinato dal decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76 convertito nella Legge 11 settembre 2020, n. 120
È un codice che identifica il progetto di investimento pubblico.
Per ogni anno finanziario va assegnato un nuovo CUP e può avvenire solamente dopo la presentazione della domanda di contributo.
Il CUP deve essere indicato su ogni documento amministrativo e contabile in forma elettronica (fatture, bonifici bancari ecc.), quindi è essenziale di presentare la domanda di contributo prima di effettuare la prima spesa.
L'indicazione del CUP è obbligatorio a partire dall'anno 2022.
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Rimedi: In caso di mancata risposta entro il termine di 30 giorni dalla presentazione della richiesta, salvo proroga motivata fino a 60 giorni per ragioni dovute alla complessità o all’elevato numero di richieste, l’interessato/l’interessata può proporre reclamo all’Autorità Garante per la protezione dei dati o inoltrare ricorso all’autorità giurisdizionale.
Modulistica e allegati
Ultimo aggiornamento: 13/02/2025, 12:22